la seconda onda

i surfisti del covid

Mentre si discuteva delle conseguenze economiche, il virus quatto quatto entrava nei primi vettori. Tutti ascoltando il politico più visto in TV si erano convinti che il virus o non era mai esistito oppure non c’era più. Ma un virus è come una pianta parassita, mette radici sugli altri, si nutre dell’ospite che ha imbrigliato fra le sue spire. Una volta che il virus è entrato nell’ospite che ci sia il caldo del deserto o il freddo polare, a lui non cambia niente.

L’Italia si è divisa in due, chi è ancora in acqua sul surf e pensa di trovare le onde della normalità, e chi ha vissuto il male della prima onda e si arrampica sugli alberi o scappa lontano dalla spiaggia, perché la percepisce, la vede lì in fondo all’orizzonte, scura e piena di morte.

Chi è scappato sa che bisognerebbe cambiare, lo insegnava Einstein:

se continui a fare le stesse cose non puoi aspettarti un risultato diverso

Mentre le persone in cima agli alberi speravano che gli effetti della prima onda avessero fatto cambiare qualcosa, i surfisti in spiaggia facevano l’aperitivo e osannavano chi gli raccontava le palle più belle del mondo: il covvidì non esiste.

All’orizzonte si iniziò a vedere una montagna d’acqua, fulmini e tuoni. Ma il politico “cin cin” con fare apostolico, rassicurava i surfisti di stare in acqua che l’onda sarebbe stata come quella di sempre. Non si può chiudere il bar in spiaggia e mandarlo in rovina, per un’immagine che ci fa paura.

Sarebbe bastato usare un binocolo, un po’ quello che fanno i virologi con il microscopio. Ma né il politico stronzo né il virologo venduto ha detto la verità su quanto stava per succedere.

Avere un binocolo significa guardare nel futuro

Stai guardando quello che accadrà fra pochi minuti, ore, giorni. Ma tutti quelli che armati di binocolo gridavano che vedevano e non era una fede religiosa era la pura verità, erano per i surfisti dei mentecatti, invidiosi che volevano solo interrompere la loro gioia di surfare sulle onde.

Un’estate passata su tante spiagge a raccontare le solite balle e senza fare nessun cambiamento perché il covvidì non esiste. Lotte intestine per aprire discoteche, pub, bar nel luogo più bello della terra: la Costa Smeralda. Dove l’apostolo della Tachipirigna si batteva per la libertà. C’era pure il medico della patatina zangrì, che urlava a gran voce: l’onda è morta non si rialzerà più.

Ma gli altri paesi intorno a noi la vedevano già l’onda, si perché un’onda nel mare si espande in cerchi, come un sasso nello stagno, e quindi tutti i surfisti di Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, che avevano gli apostoli negazionisti, furono sommersi dall’Onda gigante, che fece cento volte il danno della prima.

Qui da noi siamo abituati a fake e cazzate, nessuno ha pensato di chiedere all’apostolo del mojto quale fosse la sua competenza, se sapesse cavalcare un’onda su una tavola da surf, o se conoscesse il mare perché marinaio di lunga data. Ma non avrebbe mai detto la verità, avrebbe fatto arrivare dall’estero un diploma “trota”, così da giustificare le cazzate, oppure ancora meglio si sarebbe contornato di tutti gli “es-perti”, che fino ad allora aveva sovvenzionato con il suo partito.

E così fu! Da semplice apostolo si trasformò in semi dio, cioè colui che non riesce ancora a moltiplicare i pani e i pesci, ma moltiplica benissimo con la tabellina del cinque le cazzate! Quindi cazzate per tutti: non c’è il covid, serve il mes, aprire tutto. Il governo non ha fatto niente quest’estate, bisogna sostenere gli imprenditori con i soldi degli italiani, si perché a precisa domanda ha risposto: agli italiani! A chi li chiederebbe i soldi se non all’Europa?

Quindi in questo mare di cazzate, l’onda arrivò e in tutta piena, e senza le barriere meravigliose del Mose, tutta Italia fini sott’acqua. Ospedali saturi, gente rinchiusa a casa o sull’albero. Medici disperati: ma al posto di andare a fare surf e aperitivi non poteva stare a casa? 

Finì in un disastro. La gente anni dopo si chiedeva come avesse fatto a convincere così tanti surfisti. È la risposta fu semplice. Prima avevamo un cavaliere che si vantava di essere unto dal signore e poi si rivelò che l’olio usato era stantio e veniva da una friggitrice, puzzava di pesce e non conteneva nessuno spirito santo, anzi.

Poi arrivò il cavaliere bianco, che oltre ogni possibilità fece un governo prima con l’apostolo scemo, poi con la terra di Russia ma si dimostrò più impavido che Alberto da Giussano.

Infine, sì, perché tutte le storie Marvel, hanno sempre un buono è un cattivo. L’apostolo stronzo, non trovando nessun altro ruolo, si trasformò nel cavaliere nero.

Unendo tutta la destra del paese e continuando la sua guerra per entrare nel castello a Roma e mettere le mani sul tesoro che l’anno prossimo giungerà.

Facendo male i calcoli però, perché l’onda devastante, la seconda onda; era già arrivata. Si tornò al medioevo con bastoni, fuoco, rivolte contro le guardie che volevano impedire la peste nera. Ma questa era invisibile, come l’onda, falciò tutti e nessuno se ne accorse, da subito.

Dopo, si cominciarono a contare prima i positivi e subito dopo i morti.

Questa è una storia che finisce bene, quindi il cavaliere nero e anche stronzo fu accusato del reato di spargitore di cazzate, e fu impiccato in pubblica piazza, quale monito per tutti i futuri cazzari, che si sarebbero presentati alla porta.

Purtroppo, non tutti vissero, e neanche felici e contenti, ma almeno qualcosa era stato cambiato e la certezza del fantasma di Einstein era che adesso, il risultato poteva finalmente essere diverso!