veleno al pipistrello

Diario Lunedì 3 agosto 2020 – VELENO AL PIPISTRELLO

Quanto veleno serve per uccidere una persona, per confondere il suo cervello, a quanti lo vorrei somministrare, beh ragazzi, oggi a tanti!

Sono passati mesi difficili, per noi poveri vecchierelli, per le nuove generazioni, per i nostri cari più fragili, ma ancora una volta il pipistrello ha colpito ancora. Prima si è fatto drogare in un laboratorio in Cina, ma dico io ma proprio in cina dovevi andare con tutti i posti belli che ci sono, Hawaii, Seychelles, Bahamas, no proprio a Whuan. Un volo, e sbam dentro ad una gabbietta. Infine la fuga verso lidi migliori, ma con dentro un covid di morte. Nessuno fino a quel momento poteva immaginare, o solo pensare a questa parolina merdosa, e capire quanto pericolosa fosse e quanta paura avrebbe scatenato. COVID-19 fanculo, neanche un nome carino, sempre sigle incomprensibili, lontane dal nostro comprendere. Ma un senso logico c’è l’ha CO-corona virus VI-virus D-disease=patologia 19 l’anno in cui si è manifestata.

Abbiamo marcito in casa, in quarantena, chi con uno stipendio, chi con una pensione, chi con un sussidio, chi senza assolutamente niente. In un momento preciso dell’anno, in modo da non intaccare le vacanze estive (o così si pensava), convinti che prima o dopo sarebbe finita.

Lockdown-sara su tuto, una nuova parola pronunciata dal Presidente Conte la sera del 9 marzo 2020 giornata in cui i morti erano 463, un mese dopo, quindi solo 30 giorni sono diventati 17.000 i morti, ed eravamo tutti chiusi in casa. Mah non è bastato, ci voleva più veleno, più selettivo, per far fuori la politica corrotta, gli ignoranti, i comandanti delle navi ONG, e chi non crede al virus. Peccato un’occasione mancata.

Tutto inizia il 17 novembre 2019, nella provincia dello Hubei, e comincia la fobia del “paziente zero”, in tutto il mondo si diffonde nella popolazione la necessità, qualora dovesse arrivare il covid, di trovare il paziente zero. Talmente è grande questo desiderio, questa spinta, che anche i signori Rossi di Alzano Lombardo iniziano la caccia al tesoro: <<io vado in cantina>> dice la signora imbracciando il fucile, non si sa mai, <<io cerco in giardino>> risponde il marito con la pistola. All’aperto un fuggi fuggi di gente che cerca il paziente zero <<l’ho visto è uscito dalla chiesa, era lui>>grida un passante con in mano un forcone, e così tutto il paese, anzi i paesi, anzi tutti i giornalisti e le regioni. Alla fine non sapevano di essere tutti dei pazienti zero, già contagiati. Intanto c’è chi ha un ruolo politico o pubblico e va in televisione ad incitare le masse, <<bisogna chiudere tutto>>, no! bisogna riaprire, intanto tutta la comunità cinese chiude i negozi, e comincia a temere per la propria incolumità, visto il possibile razzismo in crescita, e le notizie che loro capiscono meglio in arrivo dalla Cina. In Cina dilaga la notizia del primo focolaio di covid partito dal mercato del pesce il 12 dicembre, ma sto cazzo di pipistrello proprio lì doveva volare. La popolazione scappa, e ovviamente scappa anche il virus, un po’ come se ogni cinese avesse uno zaino sulle spalle, dentro c’è il covid, se lo prende si ammala e magari mostra qualche sintomo, in altri casi, lo porta in giro, e lo sparge un po’ d’ovunque. Solo il 23 gennaio viene chiusa la megalopoli di Whan ed inizia a spargersi la paura in tutto il mondo, ma in Italia si sa, conta di più il calcio.

Il 13 febbario il nostro Ministro della Salute Speranza, e già il cognome dovrebbe rassicurarci, rappresenta l’Italia al Consiglio europeo, ma non si teme il contagio, i numeri, dicono che a Whuan va meglio.

In Italia è dal 30 gennaio che esce la notizia di due persone cinesi isolate all’Ospedale Spallanzani, si chiude il traffico aereo da e per la Cina, ma se un cinese va a Francoforte o Berlino, e poi prende un aereo Ryanair può atterrare a Bergamo. Finalmente il 22 febbraio anche l’Italia ha i suoi contagiati. Con una storia roccambolesca, una dottoressa che sfida le sorti della sua carriera andando contro ogni protocollo, sottopone un malato di polmonite al tampone, e finalmente il primo caso accertato di Covid-19 viene registrato. Un po’ come trovare una formichina solitaria in un armadietto, e non sapere che tutta la parete dell’intero armadio è un formicaio.

Il 4 marzo arriva il decreto per la chiusura delle scuole in tutta italia, il 7 si ventila la possibile zona rossa il Lombardia e i treni fanno bingo, tutti in partenza vietata con valige e trasportini per gli animali, l’8 marzo, festa della donna, diventa la festa del viaggiatore, e così tutti contro le restrizioni, partono sempre con lo zaino covid in spalla, per contagiare i paesi caldi del sud Italia.

Sto cazzo di pipistrello sta imperversando anche in Italia adesso. In poche ore dalla zona rossa della Lombardia, al blocco degli spostamenti, tutta l’Italia diventa zona rossa, tutti a casa, e tutti ancora senza mascherina, senza disinfettante gel per le mani, senza obbligo di guanti.

Sembra una cazzata letto così, ma riassumendo mancano le cazzate del video milanese milano non si ferma, che viralizza sui social.

Mentre andava in giro il pipistrello e il suo veleno, noi eravamo chiusi in casa e avevamo già la prima persona anziana ricoverata per covid-19 in ospedale, dopo 40 giorni purtroppo se ne andata, con lei altre due persone. Il brutto di questa merda di situazione è che lo hai visto uscire di casa, gli hai fatto una carezza, e poi il suo ricordo, la sua voce, le sue battute, sono rimaste dentro ai video girati nel telefonino, perché nella tua testa non ci sono più. Non c’è stato un abbraccio, non c’è stata la possibilità di un saluto, ne prima ne dopo, C’è stata solo una bara, che è uscita dal carro funebre ed è stata interrata. Una tomba provvisoria, una foto plastificata, un sacco di fiori, tante lacrime, ma dentro una rabbia, e l’impossibilità di superare il vuoto.

Poi c’è Andrea Scanzi, che per fortuna è stato perfido e crudele contro la casta. A differenza dei giornali di plastica, che al posto di utilizzare la pandemia per dare un segno di orgoglio di unità nazionale, sono serviti per far cagare il cane, o per le bucce delle cipolle. Che se ne dica, è uno che “vive di cazzari” ma che ha un’istinto primordiale per identificarli, tale che quando lui li identifica, loro non sanno ancora di esserelo.

I nipoti che ti inviano i loro disegni, con la spesa portata da tuo genero, perché per fortuna non è ancora in quarantena. Bambini che bloccati in casa stanno impazzendo e fanno impazzire i genitori, perché la temperatura non è ancora buona per stare in giardino, per chi c’è l’ha. Se ripenso ai 10 giorni che ho passato a casa isolato quando a 7 anni ho preso la varicella, mi sembrava di impazzire, ma non per il prurito, ma perché tutta la mia famiglia si scervellava per trovare una distrazione, penso di aver costruito tutte le forme possibili con il Lego, giocato tutti i giochi in scatola che avevo nella mia camera, finito tutti i pennarelli, guardato i cartoni, insomma un calvario. Loro invece bloccati per mesi, con questa paura percepita negli stati d’animo dei genitori. Si perché io ero malato a casa ma i miei si davano il cambio, nonno, nonna, mamma, papà, zii, ecc. Ma in quarantena i genitori erano a casa, quindi i bambini percepivano tutti i malumori. Uno shock emotivo che si porteranno dentro per molto tempo. I ragazzi dai 13 anni in su con l’esame di terza media da fare in homeschooling, se si può chiamarla così. Disperati perché a differenza delle abitudini quotidiane, tipo: sveglia, doccia, toilette, colazione, ultimo ripasso, zaino, auto, strada verso scuola, 10 minuti di ciacchiere fuori da scuola, entrata, campanella, attesa prof, inizio lezione. Tutto si trasforma in: sveglia, bagno, tazza e biscotti in camera, davanti al pc. Con professori che perdono 10 minuti per fare l’appello, quando la console a video ti da l’indice dei presenti. Che ti fanno domande, ma tu hai il microfono spento perché oltre a te hai 4 fratellini indemoniati reclusi anche loro, e la casa ha tre stanze.

Tanta merda per tutti, grandi e piccini, che è arrivata come una valanga, e ha causato morte e problemi cognitivi che ci porteremo dietro per sempre. Bastardo di un pipistrello velenoso.

Oggi apri qualsiasi media, anche solo il cellulare, e vedi gente che “non ha capito un cazzo”, riformulo “non ha ancora capito un cazzo”, che gira tranquilla e senza capire che il covid esiste, non è passato, ma sopratutto ha creato danni come effetti collaterali della malattia. A livello neurologico celebrale, a livello fisico, ovviamene a livello polmonare. Ma non basta, ci vuole un rappresentante, forte, immenso, che sprizza di intelligenza, che possa, dopo aver lottato per il suo popolo dire: …il covid è finito, non metto la mascherina, faccio selfie, e abbraccio e bacio chi mi pare. Ecco, questa è una lezione che servirà ai nostri figli, capire chi è il lupo travestito da pecora.

Voglio il veleno del pipistrello, mentre scrivo ascolto Alice Cooper con Poison. Mi stimola mi rende cattivo al punto giusto, per stilare la lista di chi vorrei infettare.

Perché dopo tutti i morti, tutte le fatiche, le aziende chiuse, il dolore dei bambini per la costrizione restrittiva, dovremo accettare di dover rivivere la stessa situazione perché in giro ci sono elementi coglioni, che per il fatto che loro non hanno capito, un po’ l’effetto Danny Kruger, non sanno quanto non sanno. Io sono per la giustizia, voglio il rispetto, ma pretendo anche che uno che prende minimo 15.000 euro al mese, se non sa, o che stia zitto, o che usi questo nostro denaro per informarsi e per dirci in faccia la cruda realtà. Mi fanno incazzare ancora di più quelli che dovrebbero far rispettare le regole e non gli fanno niente. E’ come quelle sette in cui ti dicono che per salvare qualcuno o per toglierti il malocchio devi fare un sacrificio. Oppure come Vanna Marchi, se compri questa crema ti passa tutto. Loro sono condannabili e alcuni stanno ancora scontando la pena. Ma se vai in giro a dire: non usate i dispositivi di protezione individuale, perché è tutto finito, un po’ come i morti a capodanno, <<guarda un petardo inesploso, adesso lo accendo io, e booom>> non era spento. Nessuno può toccare questa merda. Allora un po’ di veleno di pipistrello, per lui e chi lo sostiene.

Abbiamo vissuto gli anni di piombo, le brigate rosse, la uno bianca, Ustica, Sigonella, il Muro di Berlino, la Democrazia Cristiana, tutti i comunisti in sequenza, PC, PRC, PDS, PD, ecc. Abbiamo vissuto le bombe di Piazza Fontana, Capaci, Via d’Amelio, e non basta ancora. Il c’è l’ho duro di Bossi, l’unto dal signore di Berlusconi, il peggio possibile che si possa immaginare, un’Italia che è morta politicamente, per le catastrofi naturali, per le catastrofi bancarie, ogni tipo di tragedia ci ha colpito, e c’è ancora gente che vuole farsi prendere in giro.

Bisogna prendere il veleno di pipistrello e creare il vaccino, se vuoi fare il politico, te lo inietto, hai 5 anni per fare quello che ti chiede il popolo e che hai promesso, se non lo fai, non ti do l’antidoto. Inutile fare finta di niente, se neanche con la pandemia vengono rispettate le norme sanitarie, più banali, l’unica soluzione è la minaccia diretta. Inutile perdere tempo, perchè di parole ne sono state dette un futtio, e a che scopo.

Siamo folli? Siamo vecchi? Non credo, credo che abbiamo maturato il diritto ad avere indietro quanto ci è stato tolto, partendo dall’istruzione che oggi è tremenda ma anche alla nostra epoca faceva cagare. Inutile fingere, i nostri banchi rovinati e inadeguati sono gli stessi dei nostri nipoti, soldi, soldi, soldi iniettati, nello stato per cosa? Per avere questo futuro?

Veleno, veleno, veleno!!! Altro che controllo sociale, o novax, qui vi vacciniamo tutti, come a militare, vuoi fare il politico? Tac! iniezione e via andare! Non ti piace? Non ti va? Beh abituati, perché la strada è lunga e in salita, e le generazioni future stanno diventando sempre di più radicali.

Diario che palle, oggi non volevo parlare di questo, ma dove mi giro, trovo minchiate di gente che occupa poltrone in politica, o in tv o in un giornale e non ha fatto un cazzo per meritarsi di stare lì. Non c’è giustizia, non c’è onore, c’è solo una massa ignorate che spopola, perché è più facile alzare una bandierina con una croce uncinata, sperando che il Fuhrer passando ti noti, piuttosto di ragionare e pensare alle conseguenze. Non siamo più uno stato, non siamo più un’Europa, siamo terra di conquista, perché abbiamo dimostrato che un semplice microscopico virus, può metterci in ginocchio. Nessuno ha una soluzione. Se al posto di essere stato così, fosse stato un po’ più ricco di veleno, oggi saremo la metà di popolazione. Nessuno sa se tornerà, o se farà capolino un nuovo virus, ma una certezza c’è: chi nega la sua esistenza, anche per rispetto dei morti di COVID-19, dovrebbe prendere un po’ di veleno di pipistrello.

Caro Diario, noi non siamo stagioni, siamo la memoria del presente, e del futuro, racconteremo il nostro passato ai nostri figli, e non dobbiamo cancellare quello che succede, ma capirlo e spiegarlo. Con l’intento di realizzare un sogno per i nostri figli, un mondo del lavoro a misura d’uomo. (Diario di un infortunio 1998) ma sempre attuale.